Brand Sentiment, Brand Reputation o, in italiano, reputazione online: ne sapete abbastanza? Verrà il giorno in cui una persona importante, o addirittura una importante impresa, busserà alla porta della vostra agenzia, per potervi porre alcuni quesiti inerenti la possibilità di migliorare la propria reputazione online, specie se macchiata da eventi particolari pubblicati daI media che hanno, in rete, scatenato flame e contestazioni.
La Brand Reputation secondo Wikipedia
Nel nostro caso, il Vip in questione è rappresentato un’impresa di rilevanza nazionale, che opera nel settore dei trasporti, conosciuta anche per vicende nefaste collegate all’inquinamento ambientale ed a problemi legali e fiscali relativi all’utilizzo di manodopera in nero.
La brand reputation non si improvvisa, è difficile da gestire e si è sempre “in bilico” a causa del susseguirsi di voci e situazioni esterne. Tuttavia, la soluzione che abbiamo studiato è riuscita nell’intento di far parlare bene del proprio brand ed ha giovato all’immagine dell’azienda, lasciando soddisfatto il cliente.
La proposta per migliorare la propria reputazione online
E’ innanzitutto necessaria un’analisi obiettiva del brand: sapere di come ne parla la gente online, cosa ne pensa, su quali punti della brand sentiment si può lavorare.
Si inizia con l’individuare tutte le correlazioni possibili con il Brand in rete, il volume delle menzioni, fornendo nel contempo un giudizio della presenza online e di cosa effettivamente collegano gli utenti al brand. Abbiamo suddiviso le principali correlazioni di in tre filoni principali:
Key Negative
Le keyword negative, nel nostro esempio, hanno evidenziato una vera e propria crisi reputazionale del brand online: è per molti l’azienda è ritenuta sinonimo di inquinamento, perdita di lavoro, malattie. Da analisi legate al brand sentiment del marchio, sono state rilevate correlazioni con termini che tendono a danneggiare la reputazione online, e peggiorano la percezione del brand nei confronti del pubblico in rete.
- brand+ fatti di cronaca collegati: Inquinamento, veleni, sfruttamento
- brand+ notizie: News, notizie, vendita, Ansa, Adkronos
- brand+lavoro: sciopero, esuberi, tagli, licenziamenti, cedolino
Key Neutre:
Abbiamo indicato anche “politica” tra il gruppo di key neutre, anche se probabilmente sarebbe stato corretto inserirle tra le negative.
- brand + Località geografica: (località ove sono presenti stabilimenti es: Roma, Milano)
- brand + politica: Grillo, M5S, Berlusconi, politica, nazionalizzazione
- brand + business: (nomi di aziende collegate)
Non sono presenti Key “positive” relative alla brand authority.
Gli highlights presenti sul portale non evidenziano alcuna correlazione con la presenza in rete. In particolare sul sito si parla di ambiente e sviluppo sostenbiile, e come si cerchino soluzioni per la crescita e per la produzione di “eccellenza” nello specifico settore.
METRICHE KEYWORD ANALIZZATE
Non sono disponibili metriche precise su tutte le keyword sopra citate, in quanto per il volume di traffico è esiguo.
CORRELAZIONI DA INSERIRE
Non sono presenti ulteriori keyword rilevanti o entità da segnalare, dunque possiamo identificare alcune correlazioni da poter associare al brand per ristabilire il livello della brand authority e la mission aziendale:
- specifiche relative alle finalità aziendali (brand+ produzione (prodotto), brand+attività , brand+eccellenza, brand+tecnologia);
- utili all’immagine aziendale, o collegate alle notizie di cronaca (es: riqualificazione brand, bonifica brand, brand per l’ambiente, brand Sviluppo Sostenibile).
Nell’esempio seguente, una campagna di brand management opportunamente studiata per Twitter
BRAND AWARENESS
La Brand Awareness è la notorietà di marca. La notorietà (o consapevolezza) di marca (brand awareness) definisce la capacità di una domanda di identificare un particolare brand.
Pur non avendo un traffico rilevante, il traffico diretto – di persone che digitano l’url del gruppo , hanno il sito salvato nei preferiti o naviga direttamente sul sito senza passare dai motori di ricerca – è comunque sufficiente per poter confermare che l’utente conosce il nome ed ha consapevolezza del brand e della mission aziendale.
Tuttavia il traffico sul sito è troppo basso in relazione al brand e la presenza sui social insufficiente.
ATTIVITÀ UTILI-SOLUZIONI
Per poter migliorare la brand reputation e poter collegare il brand agli aspetti più vicini e positivi alla mission aziendale sarebbe opportuno:
- eseguire una campagna di link building volta a valorizzare i collegamenti tra il brand e ambiente/sviluppo sostenibile, mediante la pubblicazione di eventuali iniziative aziendali sul settore (una link building mirata, in particolare, alla home page, per “potenziare il nome e la popolarità dell’azienda);
- migliorare le mention e la presenza sui social tramite campagna di social marketing;
- creare un blog aziendale più completo all’interno del portale, ove poter riportare non solo storytelling, ma anche eventi e contenuti virali che possano essere letti e condivisi sui social, migliorando la visione positiva del brand.
- tra le attività offline, creare dei contest/concorsi (anche nelle scuole, ad esempio) che associno l’azienda alla ricerca di soluzioni per lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia dell’ambiente.
- Migliorare l’area “chi sono” presente sul proprio sito, ed assicurarne lo share in rete, così da diffondere la consapevolezza sulle attività realmente eseguite e sugli impegni presi (anche in tema di ambiente e lavoro).
- Creare una campagna di comunicati stampa con un congruo numero di pubblicazioni inerenti i contest ed i concorsi effettuati, le possibili contestazioni alle critiche ricevute in rete, le iniziative per l’ambiente, le interviste dei dirigenti su temi “scottanti” quali l’inquinamento, la salute e gli impegni dell’impresa;
- Creare e gestire i profili social aziendali da social media professionisti in grando di evitare flame e discussioni fuorvianti, migliorando la qualità dei contenuti sociali.