Il tuo portale di medicina e salute (ma anche di altri settori, come vedremo più in basso) gode di ottima salute: è autorevole, ottiene visite, vende prodotti. Tuttavia il dramma è…dietro l’angolo: dal primo agosto 2018 qualcosa modifica in negativo il posizionamento e l’autorevolezza del sito web, creando una rovinosa penalizzazione, con danni economici incalcolabili per la tua impresa. medical update Si tratta del famigerato medical update, nome apparentemente legato al settore medico, che invece evidenzia un cambio di “punto di vista” che Google ha deciso di introdurre in piena estate, ed ha coinvolto non soltanto siti di salute e benessere, ma anche tanti altri di varie nicchie e settori.

Molti utenti considerano il medical update come una vera penalizzazione da parte di Google, ma è solo una variazione di algoritmo, una tra le tante che rende il motore di ricerca più efficiente e preciso (io le verifico abitualmente con Algoroo) Il primo agosto molti siti cadono rovinosamente con crolli di visite uniche gioranliere che, in alcuni casi, toccano l’80 o il 90%. Google di aver improvvisamente modificato qualcosa nel proprio algoritmo, causando indirettamente ingenti danni ad aziende qualificate che basavano gran parte del loro business sul traffico generato dal proprio portale.  Ovviamente alcuni portali hanno addirittura incrementato il loro trust e i loro posizionamenti organici. Perche? Vediamo allora di capire qualcosa in più sul medical update, una missione difficilissima, ma non impossibile.

Perchè il medical update?

Sono tanti i professionisti della Seo che provano a dare una spiegazione identificando il problema della perdita di traffico organico / posizionamento: tutt’oggi, però, non si hanno nozioni ben precise che possono in maniera oggettiva identificare il problema e proporre una soluzione. E non è stato possibile trovare una risposta certa neanche lavorando con un metodo sperimentale sugli stessi siti web.

E allora come uscire dal medical update?

Ciò che è sicuro che non esiste nessuna formula magica o errore certo da scovare e correggere. Sembra addirittura non esserci un unico pattern: ciò che probabilmente è certo è che i portali che hanno perso traffico hanno qualcosa che contrasta con le General Guidelines di Google. Questo è il link, se avete tempo e pazienda di leggerlo!

In base agli studi eseguiti da tanti Seo specialist in tutto il mondo, possiamo provare a proporre alcune proposte di soluzioni legate a problematiche che potrebbero, con buona percentuale, aver contribuito qualche modo a danneggiare i portali colpiti dal medical update, possiamo citare:

  • errori tecnici sul sito, che rallentano il caricamento: un audit completo potrebbe aiutarci ad individuare javascript bloccati, errori di caricamento, immagini troppo grandi, errate configurazioni. Vale la pena, tranne alcune possibili eccezioni, introdurre AMP.
  • alberatura del sito troppo complessa, errata, disorganizzata, con errori di vario tipo (pagine mancanti o categorie o tag duplicate o carenti di sostanza)
  • pagine povere di contenuti o con testi ed immagini poco chiari o di bassa qualità.

Se provassimo a “stringere il cerchio” ai portali di medicina – salute – benessere pesantemente colpiti dal medical update, possiamo provare a proporre alcune possibili soluzioni.

Medical update. Come curare… un sito di medicina

Medical update

Focus sulle pagine chiave. Se si parla di medicina, bisogna essere professionali

Immaginiamo di esaminare solo le pagine chiave, quelle meglio posizionate, che definiscono i contenuti: ci sono cosiddetti “contenuti zero”? Sono davvero pagine di grande qualità? Se il medical update viene cosi definito perchè i siti web più colpiti sono quelli nel comparto “salute”, probabilmente dipende dalla difficoltà della materia: a scrivere sul web spesso non sono medici e professionisti, ma semplici blogger o copywriters che non sembre hanno un sufficiente bagaglio culturale per approfondire (anche semanticamente) in contenuti trattati. E’ per questo, probabilmente, che le pagine più cliccate sono quelle che hanno subito maggiori danni. Quindi, per il futuro, affidiamo la produzione di contenuti sul sito a persone altamente qualificate, sia in ambito Seo, che nello specifico settore di interesse.

Posizionamento dei menu e scelta delle categorie

In ambito medico si parla di malattie, di possibilità di cura, di sintomi. Creiamo un’alberatura di categorie efficiente (ad esempio, suddivisa in apparati e sistemi del corpo umano) e posizioniamo i menu riepilogativi in alto o comunque in una posizione visibile e ben definita. L’utente che “atterra” su quella pagina, deve poterli cliccare rapidamente senza dover scrollare.

Essere “reali”

Se stiamo parlando di un portale di medicina è importante precisare “chi siamo”, perchè scriviamo, le nostre qualifiche e referenze, le esperienze lavorative (in campo medico, in questo caso), i link ai social network. Il portale acquisterà rapidamente autorevolezza, nel rispetto delle regole del brand autority.

Gli approfondimenti “medici”

Una materia così complessa come quella medica richiede aggiornamenti continui e riferimenti a pubblicazioni, convegni e ricerche. I link in uscita dovrebbero essere autorevoli e pertinenti ai contenuti. Devono essere costantemente aggiornati: Aranzulla, nel suo libro, parla proprio di come i contenuti dei suoi articoli siano continuamente rivisitati, e viene fatto un continuo update. Figuriamoci, allora, se non è il caso di aggiornale un portale di malattie rare, specie nel caso in cui la ricerca faccia nuove scoperte! I link ai siti più autorevoli del settore non devono mancare.

Analizziamo il traffico e le keywords

E’ importante, inoltre, che il traffico delle pagine siano costantemente verificato ed analizzato. Si potrebbero scoprire delle correlazioni tra gli argomenti di varie pagine, oppure delle lacune o delle carenze che devono essere colmate con l’introduzione di nuovi contenuti. Le sezioni obsolete dovrebbero essere rimosse. Se analizziamo le keyword che gli utenti inseriscono per trovarci, siamo davvero sicuri che il nostro articolo fornisca tutte le risposte?

La qualità media dei contenuti

Un altro concetto relativamente interessante è quello della qualità media dei contenuti: verificate se ci sono dei “rami morti”, costituiti da articoli o pagine di scarsa rilevanza, lente nel caricare e scritte in malo modo. Tali pagine possono essere implementate, corrette (con contenuti rilevanti che ne rispettano il search intent) o, se lo ritenete necessario, addirittura eliminate (in questo caso, verificate la presenza di backlink importanti e di un eventuale redirect 301). Non smetterò mai di dire che i contenuti devono essere autorevoli, con la corretta punteggiatura, e soprattutto originali

Relativamente alle attività onpage, possiamo infine sintetizzare alcune domande che sarebbe sempre il caso di porsi:

  • I contenuti sono troppo scarni? Sono insoddisfacenti per chi legge?
  • La gente abbandona troppo facilmente il sito web?
  • Non inserite mai i link alle fonti?
  • Ci sono referenze scientifiche / mediche?
  • negli ecommerce, c’è una pagina del “customer service”?
  • le pubblicità inserite distraggono troppo?.
  • Il tuo lavoro può essere considerato clickbait?

E allora, superiamo o no sto medical update?

Diffidate da chi vuole vendervi la soluzione per uscire dal medical update. Non c’è una formula magica, o un bottone da premere. Rimboccatevi le maniche e rendete i vostri contenuti pertinenti ed efficaci: i risultati, presto o tardi, arriveranno.

Chiudiamo con l’ottimo video intervento di Giorgio Taverniti:

Altri update: le ultime ricerche

Dopo numerosi approfondimenti, il report di Seozoom promosso a Dicembre dopo uno studio approfondito sui principali portali italiani, focalizza l’attenzione su tre aspetti , di cui uno davvero fondamentale:

Superare il Medical Update: cosa di deve fare? 

Secondo gli studi più recenti, è necessario implementare correttamente Schema.orgcurare le performance del sito, anche da mobile, ma soprattutto coprire tutto il Search Journey degli utenti, ossia tutte quelle ricerche correlate alla keyword principale che possono avvicinare gli users al search intent.

In poche parole, bisogna analizzare tutti i possibili aspetti della keyword principale, individuando ogni possibile correlazione con contenuti secondari di approfondimento (che dovranno essere integrati), migliorando la link building interna, magari riorganizzando anche la struttura delle url.