Quando si parla di dati strutturati, si intendono le porzioni di codice che permettono ai motori di ricerca di andare a comprendere contenuti e relazioni tra le pagine. Questo consente di andare successivamente a restituire i risultati coerenti e migliori alle query, includendo lo scrip JSON-LD.
Dati strutturati di Google: come migliorare la ricerca
Quando si effettua una ricerca su un motore di ricerca si attua un meccanismo particolare che resta ignaro all’utilizzatore. Per facilitare la lettura dei risultati in un motore di ricerca, questo attua delle piccole porzioni di codice che si chiamano dati strutturati.
I dati strutturati Google possono includere il markup XML nelle sitemap XML e il linguaggio di marcatura denominato script JSON-LD.
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Fino ad oggi Google ha utilizzato sempre microdati o RDFa ma proprio in quest’ultimo ha lasciato che la diffusione del JSON-LD prendesse piede – vista la sua rapida diffusione. E’ necessario mettere in evidenzia la profonda diversità tra un motore di ricerca che si basa sulla scansione di dati che si trovano all’interno dei dati strutturati, rispetto all’analisi delle parole che vengono utilizzate all’interno di una query specifica e restituiscono files contenenti le stesse parole chiave, inserite nella ricerca.
Per comprendere meglio: JSON-LD è un linguaggio specifico che permette di comunicare direttamente con gli algoritmi dei motori di ricerca, per garantire al lettore di trovare quello che desidera e leggere contenuti pertinenti alla ricerca.
Il problema di base è che i contenuti testuali non hanno la stessa lettura dei motori di ricerca, per questo è indispensabile vengano introdotti dei dati strutturati nei markup con linguaggio denominato JSON-LD.
Il nuovo brevetto del motore di ricerca Google attua la ricerca delle informazioni basandosi sullo script JSON-LD, per rispondere in maniera soddisfacente a domande dirette, che necessitano di “risposte” mirate. Perchè questo avvenga i dati codificati associati ad uno schema, devono essere identificati come valore di archiviazione e memorizzati per soddisfare i dati specifici che sono all’interno della query.
Un esempio pratico è stato fatto con la parola chiave “autore” con valori dal “1948 al 1952” dove il sistema andrà a prendere, in automatico, i dati semi strutturati che hanno come valore il risultato “Ernest Hemingway”, memorizzati da una precedente ricerca o emersa con la nuova. Questo significa che lo script diventa fondamentale per indicare date, titoli, tipologie di documento (oppure recensioni prodotti o gli stessi all’interno di un catalogo).
Google ha quindi rilasciato un brevetto sulla ricerca dei dati semi strutturati, dedicati interamente all’utilizzo di JSON-LD.